Lo Spezia vola oggi ad Angers per l'amichevole coi transalpini
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In un mondo maschilista fin dall'alba dei tempi, per una donna la vita è doppiamente difficile. In primis perché le problematiche e gli imprevisti colpiscono tutti, e in secondo luogo perché è vittima di pregiudizi e stereotipi che spesso la relegano a ruoli secondari, non riconosciuti adeguatamente. Insomma, si crea una discrepanza di trattamento che ha come unica discriminante il sesso di appartenenza, riducendo tutto advertizing una squallida quanto fastidiosa dicotomia: uomo due east donna, maschio e femmina. Nel corso dei secoli, però, questa vergognosa condizione sociale è cambiata, almeno in parte, grazie a quelle paladine che hanno lottato per i diritti delle donne, e anche il calcio ha fatto la sua parte. In questo sport, una delle più attive è stata senza dubbio Sara Gama, donna prima che grande giocatrice. Andiamo a scoprire la storia dell'attuale capitana della Juventus Women, coraggiosa lottatrice dentro e fuori dal campo.
Un melting pot di culture nella patria di Italo Svevo
L'Italian republic è follemente innamorata del calcio, questo lo sappiamo tutti. Il pallone che per anni è stato ammirato è sempre stato quello fatto rotolare da campioni, ma tutti uomini. Così, questo non è mai stato considerato "uno sport per signorine", in tutta la penisola: dal sud al nord, dalla Sicilia fino a Trieste. Eppure, proprio da qui, nella patria di Italo Svevo, è nata quella che è oggi la dimostrazione lampante che le cose, finalmente, stanno cambiando, eastward che sì, a calcio possono giocare anche le ragazze. Sara Gama nasce dunque a Trieste il 27 marzo 1989, in un melting pot di culture tipico della città friulana a cui si aggiungono le sue origini, il padre è congolese e la madre è triestina, un po' come lo scrittore italo-tedesco di fine Ottocento-inizio Novecento. Questo insieme di diversità si esalta nella giovane Speedy, così come viene soprannominata, grazie alla sua passione per le lingue, in quanto ne conosce ben 4: italiano, inglese, francese e spagnolo.
Gli inizi in provincia east i primi passi in Serie A
Fin da piccola, la futura capitana della Nazionale femminile eastward della Juventus Women, si innamora del calcio due east inizia a giocare in alcune squadre di provincia, nelle quali comincia a coltivare il suo talento. Il primo society che la accoglie è lo Zaule, dove gioca nella categoria Pulcini insieme advert altri bambini, nelle cosiddette squadre miste. Successivamente, passa alla Polisportiva San Marco di Villaggio del Pescatore: qui giocherà per six anni, facendo parte per la prima volta di una squadra interamente femminile.
Nel 2006 Gama si trasferisce al Graphistudio Tavagnacco, ottenendo grazie alla società gialloblu la possibilità di muovere i suoi primi passi in Serie A. Nel periodo triennale trascorso in questo club, colleziona a livello personale 52 presenza east four gol, contribuendo a degli ottimi risultati collettivi, come il terzo posto conquistato in campionato nella stagione 200-09 eastward l'approdo ai quarti di finale di Coppa Italy per due annate sequent.
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L'infortunio e 50'esperienza a stelle e strisce
Il 2009 è l'anno del passaggio al Chiasiellis, altra importante tappa per la sua crescita. In quest'avventura mette a referto 50 apparizioni sul terreno di gioco e realizza 2 reti, raggiungendo la settima piazza in Serie A e la semifinale di Coppa Italia come up traguardi principali. L'imprevisto, tuttavia, è dietro l'angolo due east durante la sua terza stagione con la formazione della provincia di Udine, è vittima suo malgrado di un grave infortunio al ginocchio, che la tiene ai box per diverso tempo. Intanto, durante l'avventura con il sodalizio biancazzurro, Sara approfitta della pausa estiva e nel 2010 vive un'esperienza in prestito con una squadra americana, il Pali Blues, sicuramente altamente formativa per lei, considerata la grande importanza eastward il prestigio del calcio nella patria a stelle e strisce.
Brescia andata due east ritorno, passando per Parigi
Nella stagione 2012-13 una nuova sfida bussa alla porta di casa Gama: arriva infatti la chiamata del Brescia. La classe 1989 resterà solo per un'annata in terra lombarda, il tempo necessario per mettere insieme 25 presenze east 3 gol e conquistare un terzo posto in campionato. Nella stagione successiva, per la precisione il 18 agosto 2013, la centrale difensiva riceve una proposta molto prestigiosa: il Paris Saint Germain la porta nel campionato francese. Purtroppo, però, l'esperienza transalpina not sarà una di quelle memorabili per la carriera di Sara: nonostante united nations inizio incoraggiante, in cui conquista il posto da titolare, deve arrendersi a un infortunio, che la costringe a restare fuori rosa. Per ripartire, nell'estate del 2015 ritorna a Brescia e con le Rondinelle torna ad esprimersi ai suoi livelli, macinando prestazioni convincenti accompagnate da qualche rete, una di queste decisiva nei sedicesimi di finale di Women's Champions League nel match contro il Liverpool del 7 ottobre 2015. In questi anni arrivano anche i primi successi di squadra: un campionato, una Coppa Italia e due Supercoppe italiane.
La consacrazione: Juventus e fascia da capitano
L'esperienza parigina e quella bresciana si rivelano fondamentali per Sara, che acquisisce una mentalità vincente, grazie alle partite disputate in Europa, due east si guadagna la chiamata di un'altra big : nell'estate del 2017 viene ufficialmente ingaggiata dalla neonata Juventus Women. Alla classe 1989 verrà subito affidata la fascia da capitano e questo la responsabilizzerà ancora di più, facendola diventare una vera leader nello spogliatoio delle ragazze bianconere. L'inizio della sua avventura torinese è trionfale: alla prima stagione vince lo Scudetto, battendo proprio il Brescia, sua ex squadra, allo spareggio decisivo per l'assegnazione del tricolore. Da lì in avanti è united nations continuo di trofei: cinque campionati consecutivi, due Coppe Italia due east tre Supercoppe italiane di fila.
Sara due east la maglia azzurra: come una seconda pelle
United nations'altra maglia alla quale Sara Gama è molto legata è quella della Nazionale italiana, indossata per la prima volta con 50'Under 19 il 25 aprile 2006, rappresentativa con la quale ha vinto fifty'europeo di categoria nel 2008. La prima chiamata in Nazionale maggiore avviene nel 2013, con Antonio Cabrini ct, che le fa disputare una partita della fase a gironi del campionato europeo. La vera svolta per la sua militanza tra le azzurre, tuttavia, si verifica a partire dal 2017, quando Milena Bertolini diventa la nuova selezionatrice. Speedy diventa dunque un pilastro e un punto di riferimento per l'Italia, partecipando ai Mondiali in Francia nel 2019, con lo storico traguardo dei quarti di finale come up grande risultato ottenuto. Attualmente, Sara e le sue compagne sono in Inghilterra, pronte a disputare il Campionato Europeo east a stupire ancora un intero Paese, come nell'manor di 3 anni fa.
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Calcio femminile come up simbolo della società: dal professionismo al razzismo
In quelle magiche settimane di metà 2019 qualcosa è cambiato nella mentalità del popolo italico: forse per la prima volta ci si è veramente resi conto che anche le ragazze possono giocare a calcio, che anche loro meritano una possibilità, perché sono brave east appassionate. Eppure, quelle stesse donne non venivano riconosciute come up calciatrici vere eastward proprie, per via della mancanza del professionismo. Questa è stata una delle battaglie più grandi di Sara Gama, tra le altre e gli altri, più fuori dal campo che dentro, e alla fine è stata vinta. La stessa giocatrice triestina ha così commentato questo fondamentale riconoscimento: " È stato annunciato per la stagione 2022-23, ora va preparato. C'è un fondo salvacalcio, abbiamo delle risorse a disposizione e dobbiamo sfruttarle. Va sistemata la situazione di chi non ha tutele, not vogliamo lo stesso stipendio degli uomini, ma le stesse condizioni di trattamento: facciamo la stessa professione ".
La strada è stata lunga ed è ancora impervia. Ciò vale anche per la stessa Sara, che ha dovuto ricevere dei vergognosi insulti razzisti eastward sessisti, ma lei è stata più forte: " Il razzismo not riguarda chi lo subisce, ma riguarda il nostro Paese, è ignoranza da estirpare, una zavorra per tutti". La nostra capitana ha sempre affrontato con coraggio tutte le situazioni problematiche che la vita le ha posto davanti e siamo certi che not abbia intenzione di fermarsi qui, perché tanto c'è ancora da fare per un mondo più equo e giusto.
Source: https://footballnews24.it/juventus-women-il-coraggio-di-sara-gama-capitana-delle-bianconere-e-della-parita-di-genere/
Posted by: wilcherinizing.blogspot.com
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